mercoledì 12 maggio 2010

L’INVERNO

Mogio mogio se ne va
l’autunno.
Giunge baldanzoso, in groppa
ad un cavallo imbizzarrito
l’inverno.
S’infuria, sbuffa, scalpita.
Galoppa all’impazzata lasciando
enormi e gravi impronte
di vento, pioggia e neve.
Una fitta pioggia di candidi fiocchi
cambia l’aspetto naturale del paesaggio.
Si vedono
montagne in abito di bianco e fresco lino;
alberi sempreverdi avvolti
in bianchi veli di tulle;
rami nudi adornati di trine e merletti;
cose, case e strade stracolme
di panna montata a neve.
Par che dorma tranquilla la campagna
sotto una trapunta imbottita
di soffice bambagia.
Allo sguardo trasognato
di chi crede di sognare appare
uno scenario d’un bianco scintillante
incantevole, fiabesco.
Quanta tristezza e solitudine ci porta
il rigido inverno!
Silenzi di ghiaccio
raggelano il sangue nelle vene.
Brividi di freddo
percorrono le membra intirizzite.
Un vento monello
a scompigliar capelli, a far volar cappelli
si diverte.
Si sta bene solo in casa
a riscaldarsi alla fiamma d’un camino
che scioglie il gelo pungente dell’inverno.


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